Psicologa a Milano
Sono Giulia Crepaldi, psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico.
Nel 2016 mi sono laureata in Psicologia clinica presso l'Università Cattolica di Milano e nel 2018, in seguito al Tirocinio post-lauream, mi sono abilitata all'Albo degli Psicologi della Lombardia (n. 03/20329). Successivamente mi sono specializzata in Psicoterapia presso “Area G- Scuola di Psicoterapia ad orientamento Psicoanalitico per Adolescenti e Adulti”.
L'adolescenza è un periodo della vita costellato da molti cambiamenti, i quali avvengono sotto diversi aspetti: infatti i ragazzi vanno incontro a trasformazioni che coinvolgono non solo l'aspetto fisico, ma anche quello psicologico, emotivo, cognitivo e relazionale. L'insieme di queste trasformazioni portano senza dubbio ad uno sviluppo di nuove potenzialità e competenze per l'adolescente, ma allo stesso tempo possono implicare profonde incertezze rispetto alla propria identità, con frequenti vissuti di inadeguatezza e inferiorità.
Il termine "giovane adulto" fa riferimento al periodo che va dalla tarda adolescenza all'età adulta, una fase in cui ci si confronta con la presa di decisione di aspetti importanti della propria vita. Ci si trova di fronte ad alcune sfide che riguardano la realizzazione di progetti lavorativi o di studio, oppure la sfera relazionale e il raggiungimento dell'indipendenza economica.
Esistono momenti di vita in cui problemi di diversa natura prevalgono sulla serenità quotidiana e i motivi per cui ciò accade possono essere molteplici: si sta vivendo un momento particolarmente critico della propria esistenza, si stanno provando emozioni contrastanti per un cambiamento importante, si possono avere problemi relazionali oppure si può avere difficoltà nel gestire un malessere fino ad ora sembrato non invalidante.
Domande simili sono frequenti e sembrano sottintendere l'esistenza di un certo livello di sofferenza che permetta di potersi rivolgere ad uno psicologo. Nei momenti in cui i problemi si fanno spazio nella quotidianità, spesso si pensa di potercela fare da soli, come se rivolgersi ad un professionista rivelasse una qualche debolezza; altre volte si è convinti che una persona sconosciuta non possa effettivamente migliorare il proprio stato di malessere.